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Fotogrammetria con drone: come impostare correttamente una missione

Abbiamo già parlato di fotogrammetria con drone e dei suoi vantaggi. Come abbiamo detto, alcuni lavori di fotogrammetria (e non solo) sono molto più semplici da svolgere quando si ha un drone a disposizione. Questo è vero a patto di avere dei piloti preparati. Infatti, questo tipo di lavoro, come tanti altri, non è esente da rischi. Far alzare in volo un drone significa svolgere una missione. Come si prepara quindi questa missione? A cosa bisogna prestare attenzione? Cosa bisogna valutare? Vediamolo insieme.

Il sopralluogo

Tutti i piloti APR sanno cos’è una checklist, ovvero una lista di controlli da effettuare prima di iniziare a volare con qualsiasi drone. Una delle prime voci presenti in questa lista è di cruciale importanza e paradossalmente anche una delle operazioni più sottovalutate nella lista stessa: il sopralluogo. È proprio questo che consente di ridurre notevolmente i rischi della missione. Questo significa controllare, ad esempio, cose come:

  • presenza di cavi
  • presenza di alberi
  • presenza di ostacoli in generale
  • presenza di elementi di disturbo
  • ecc…

Non effettuare correttamente un sopralluogo è una delle principali cause di incidente, c’è poco da dire. Nel caso della fotogrammetria inoltre, questa operazione consente anche di ridurre al minimo gli errori del rilievo fotogrammetrico. In questa fase, bisogna osservare il perimetro della struttura oggetto di rilievo ed individuare tutti gli ostacoli presenti sui corridoi utili al passaggio del drone in volo. Bisogna individuare inoltre la presenza di edifici più alti di quello oggetto d’esame e studiare una metodologia di rilievo adatta al caso.

Il meteo

Un altro fattore importante è costituito dalle condizioni meteo. Anche questo è riportato nella checklist e serve a ridurre i rischi, ma nella fotogrammetria ha importanza anche ai fini della riuscita del rilievo stesso. La luce infatti gioca un ruolo fondamentale in questo tipo di lavoro; esistono pertanto orari e/o condizioni meteo più favorevoli a svolgere questo tipo di missione: meglio eseguire il rilievo con luce diffusa o a mezzogiorno ad esempio.

Un pilota o più piloti?

Una questione che può sembrare banale, ma non lo è. Quando gli edifici hanno una mole imponente, tale da mandare il drone in copertura visiva, si raccomanda di effettuare il rilievo con l’appoggio di un secondo operatore che stia attento. Tuttavia, anche quando il drone è perfettamente visibile dal pilota, avere un secondo operatore è sempre utile, quasi necessario. Dal momento che chi pilota il drone è concentrato sul mezzo, sarà più difficile che si accorga di uccelli in avvicinamento (gabbiani in particolare) o di altri pericoli imminenti, dunque un occhio in più fa sempre comodo.

Conclusioni

Quindi abbiamo visto alcune delle cose fondamentali per svolgere correttamente un rilievo fotogrammetrico con drone. Vale la pena ricordare che quello che alla fine fa la differenza, senza troppe sorprese, è la preparazione e l’esperienza del pilota.

Michele Neri

Ingegnere edile, pilota di droni specializzato in fotogrammetria, rilievi G.I.S. e termografia